Servizio  /  08.02.2018

Doping nel ciclismo: perquisizioni anche a Bergamo

Arriva anche a Bergamo il nuovo scandalo doping nel ciclismo con l'indagine della Polizia di Lucca partita dalla morte di Linas Rumsas. Il corridore lituano, deceduto improvvisamente il 2 maggio scorso, che nelle giovanili corse anche nella Palazzago, esattamente come il fratello, Raimondas junior fino al 2017 alla Palazzago e solo due settimane fa squalificato per 4 anni proprio per doping. La polizia di Lucca ha fatto una serie di arresti per doping nei confronti dei dirigenti di una delle maggiori squadre dilettanti del ciclismo italiano, la Altopack. Tra i destinatari delle misure cautelari, il proprietario del team, l'ex direttore sportivo e un farmacista del Capannorese che riforniva i ciclisti dei farmaci vietati. Era il presidente stesso, secondo le accuse, a incoraggiare gli atleti dilettanti a utilizzare le sostanze dopanti tra le quali epo in microdosi, ormoni per la crescita e antidolorifici a base di oppiacei. Gli uomini della squadra mobile e dello Sco hanno eseguito diverse perquisizioni in diverse province della Toscana ma anche a Bergamo. Sei persone agli arresti domiciliari e 17 indagati con le accuse di associazione a delinquere finalizzata a commettere più delitti in materia di doping. E il 4 settembre 2017 una delle perquisizioni arrivò in provincia di Bergamo. Fu perquisita la stanza del lituano Raimondas Rumsas, ed anche la sua auto mentre era in ritiro con la Palazzago. E in quell'occasione furono trovate siringhe vuote già consumate. Lo stesso giorno il ciclista fu trovato positivo all'ormone della crescita e poi sospeso. Erano passati 4 mesi dalla morte del fratello minore Linas. Due settimane fa la condanna a 4 anni di squalifica per doping. Simona Befani

Condividi:
08/02/2018
BERGAMO TG 19:30
 

08/02/2018